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Notizia del 22/10/2014
Il ficodindia
ficodindiaIl ficodindia (ficudìnnia in siciliano) è una pianta appartenente al genere delle cactacee. Percorrendo le strade della Sicilia è facile incappare in grandi macchie di ficodindia poste sul ciglio della strada, utilizzate come confine nei terreni coltivati.
Talvolta sembrano aggrappate sui fianchi delle montagne altre, invece, esaltano i colori in contrapposizione all’arido terreno giallo.
Il ficodindia è scientificamente definita Opuntia Ficus-Indica e, pur essendo originaria dell’altopiano del Messico, il termine Opuntia sembra derivare da Opunte, nome di una città greca.
Il nome fico d’india nasce grazie a Cristoforo Colombo il quale, credendo di essere approdato nelle Indie, decise di inserirle nel carico da riportare in patria.
Verso la metà del 1500 gli spagnoli fanno conoscere il ficodindia all’Europa. Da allora è una pianta coltivata perlopiù nelle regioni mediterranee. La Sicilia è la regione italiana in cui viene coltivato il gustoso frutto. Tra le principali aree di coltivazione vi è la zona che interessa Santa Margherita di Belìce. La superficie investita a ficodindieto ammonta complessivamente a 550 ettari circa, comprendendo i territori di Menfi e Montevago, ma la coltivazione del ficodindia ricade in netta prevalenza sul comune di Santa Margherita.
Le principali varietà di ficodindia prodotte in quest’area geografica sono:
- la Gialla o Surfarina o Nostrale;
- la Rossa o Sanguigna;
- la Bianca o Muscaredda o Sciannarina.
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